Rifiuti e tutela dell’ ambiente
Tutte le attività commerciali, industriali, ed edili che quotidianamente si dedicano alla produzione di beni e servizi, producono di conseguenza anche rifiuti che, pur provenendo da attività differenti vengono smaltiti in un unico ambiente: la Terra. Per scongiurare pericoli di inquinamento per l’ ambiente è necessario eseguire accurate analisi rifiuti per conoscere come smaltirli in sicurezza. Le analisi rifiuti sono importanti poichè i rifiuti, soprattutto di tipo industriale ed edile, devono essere smaltiti, dopo essere stati controllati, secondo quanto disposto dalla legislazione vigente. Inoltre le analisi rifiuti sono fondamentali per decidere se il materiale di scarto possa essere riutilizzato o se invece è necessario smaltirlo, e in che modo.
Le analisi rifiuti : caratteristiche, tempi e modalità
Prima di smaltire o conferire negli impianti di trattamento e riciclaggio i rifiuti pericolosi, i rifiuti non pericolosi e i rifiuti industriali è necessario operare una classificazione sulla base di test e analisi. Per fare in modo che le analisi siano attendibili si deve conoscere dettagliatamente il ciclo produttivo che origina il rifiuto per sapere quali sostanze ricercare. Le analisi sui rifiuti non sono sempre obbligatorie: in alcuni casi sussiste l’obbligo mentre in altri l’analisi si rende necessaria esclusivamente ai fini della caratterizzazione del rifiuto. L’obbligo di procedere ad eseguire analisi chimiche sui rifiuti sussiste nei 3 seguenti casi:
1. Conferimento in discarica
2. Conferimento ad attività di recupero rifiuti operanti in regime semplificato
3. Per quei rifiuti identificati da un codice CER che presenta la voce “a specchio”, ovvero rifiuti classificati come pericolosi solo quando le concentrazioni di sostanze pericolose sforano i limiti di legge.
Per i rifiuti classificati con codici CER non pericolosi assoluti non vi è l’ obbligo di predisposizione di certificato di analisi; questo è vero quando l’attribuzione del codice CER sia stata eseguita nella maniera corretta, in ragione del processo produttivo da cui ilrifiuto è stato originato.Tuttavia identificare i rifiuti non basta, bisogna farlo correttamente poichè una scelta sbagliata influenza a cascata tutti i successivi aspetti della gestione rifiuti come ad esempio la compilazione sbagliata del Registro di carico e scarico, del Formulario di trasporto e l’affidamento in gestione a soggetti non autorizzati. Inoltre, un rifiuto pericoloso gestito come non pericoloso comporta il rischio di utilizzare contenitori non sicuri e senza adeguata segnaletica. Eventuali violazioni sono sanzionabili, talvolta anche penalmente. Infatti, chiunque, nella predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, fornisce false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche fisico-chimiche dei rifiuti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da € 1.600,00 ad € 10.000,00 oltre alla pena di cui all’articolo 483 del Codice penale (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, reclusione fino a 2 anni). Anche la periodicità dell’analisi può variare a seconda del destino del rifiuto, del processo produttivo o di eventuali prescrizioni normative.
Le analisi chimiche sui rifiuti possono essere suddivise in analisi di:
1. classificazione: stabiliscono se un rifiuto è pericoloso o no;
2. caratterizzazione: forniscono una esauriente descrizione del rifiuto, delle sue componenti, delle sue caratteristiche chimico-fisiche;
3. smaltimento/recupero: verificano l’ammissibilità ad un certo tipo di destinazione;
4. prescrittive: richieste da provvedimenti autorizzativi o degli Enti di controllo.
La classificazione
I rifiuti sono i materiali di scarto derivanti dalle attività umane. Sono generati da diverse attività, e diversa è anche la loro classificazione in base alla loro composizione. La classificazione rifiuti viene fatta, in considerazione della composizione e della pericolosità intrinseca. La classificazione rifiuti può avvenire in in rifiuti solidi, rifiuti semisolidi o rifiuti liquidi. La classificazione del rifiuto consiste nell’ identificare il rifiuto e nell’attribuire a quest’ ultimo un codice di sei cifre rintracciabile all’interno dell’Elenco Europeo di Rifiuti (EER). Il singolo codice è noto come codice CER o più semplicemente CER (CodiceEuropeo Rifiuti). All’interno dell’elenco sono presenti CER di rifiuti non pericolosi assoluti e CER di rifiuti pericolosi assoluti contraddistinti da un asterisco nonchè i cosiddetti codici a specchio, ovvero coppie di codici con le sei cifre identiche ma di cui uno dei due ha anche l’asterisco. Ciò significa che in base alla concentrazione di alcune sostanze contenute un rifiuto può essere pericoloso o meno.Se si è di fronte a rifiuti con codici a specchio, per determinare se sia o no pericoloso si devono raccogliere tutte le informazioni possibili sulle sostanze che compongono il rifiuto e il processo che l’ha generato. Tutte le informazioni circa la pericolosità delle sostanze sono indicate nelle Schede di Sicurezza. Tuttavia la pericolosità delle sostanze è diversa dalla pericolosità dei rifiuti poichè il processo produttivo può modificare le sostanze e quindi il rifiuto può vedere modificata la propria composizione, pertanto le schede di sicurezza non sono sufficienti. Per conoscere allora la pericolosità dei rifiuti è necessaria la caratterizzazione che si può ottenere solo con una buona consulenza in materia ambientale.
La caratterizzazione
La caratterizzazione è il procedimento di analisi rifiuti speciali chimica attraverso il quale il rifiuto viene analizzato ed eventualmente viene appurata la sua pericolosità e quindi il tipo di pericolosità se fare ad esempio risulti infiammabile o corrosivo, definendo le classi di pericolosità HP. Attraverso il cosiddetto processo di caratterizzazione è possibile dunque stabilire le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche di qualsiasi rifiuto, in modo da trasportarlo, stoccarlo, trattarlo e smaltirlo correttamente. La caratterizzazione ha lo scopo di fornire precise informazioni sui rifiuti come il tipo, la composizione, l’origine, la consistenza e altri parametri. Conoscere il comportamento di ciascuna sostanza, in condizioni normali e accidentali, è quindi indispensabile per stabilire a quali e a quanti trattamenti sottoporre i rifiuti. Importante per la caratterizzazione è la campionatura del rifiuto: bisogna effettuare il prelievo di un campione rappresentativo del rifiuto nella sua totalità e cioè che abbia le stesse caratteristiche della massa originaria da cui proviene. Dopo è necessario redigere una scheda di caratterizzazione del rifiuto da conservare e presentare a richiesta dove devono essere indicati il ciclo produttivo nel dettaglio, le sostanze che concorrono a formare il rifiuto nel ciclo produttivo con la raccolta delle Schede di Sicurezza dei vari materiali ed infine le eventuali analisi di classificazione .È responsabilità del produttore dei rifiuti, o del gestore garantire che le informazioni relative agli esami sulla caratterizzazione di rifiuti siano veritiere e reali.
Quando e ogni quanto è necessaria la caratterizzazione dei rifiuti
La caratterizzazione dei rifiuti risulta necessaria in diversi casi, al fine del rispetto della Normativa ambientale e di una corretta gestione dei rifiuti. La caratterizzazione rifiuti deve essere effettuata dopo l’ultimo trattamento e prima del conferimento in discarica. La caratterizzazione ha lo scopo di fornire informazioni fondamentali come composizione, consistenza, tendenza a produrre percolato, possibilità di trattamento e altri parametri al fine di stabilire l’ammissibilità presso gli impianti di smaltimento o recupero in condizioni di totale sicurezza per l’ambiente.Per il conferimento di rifiuti speciali sia pericolosi che non pericolosi presso impianti di smaltimento, la caratterizzazione deve essere eseguita in occasione del primo conferimento e ripetuta almeno una volta l’ anno o ogni volta che viene a modificarsi il processo originante i rifiuti. Per il conferimento di rifiuti speciali presso impianti di recupero, autorizzati in regime la caratterizzazione va effettuata al primo conferimento e ripetuta ad ogni variazione significativa del processo che genera i rifiuti stessi. In tali casi la caratterizzazione va ripetuta almeno ogni due anni per i rifiuti non pericolosi, mentre per quelli pericolosi almeno ogni dodici mesi. Se dai risultati dell’ analisi rifiuti edili e della caratterizzazione rifiuti risulta la loro ammissibilità in discarica, possono essere conferiti solo nella corrispondente categoria di discarica.
Analisi rifiuti : smaltimento rifiuti e conferimento in discarica
Una corretta classificazione dei rifiuti è importante per garantire che il loro smaltimento avvenga rispettando la normativa in materia di tutela dell’ ambiente . Le discariche non sono tutte uguali infatti quelle impiegate per lo smaltimento di rifiuti pericolosi richiedono standard di tutela maggiore rispetto a quelli richiesti per le discariche di rifiuti non pericolosi. La classificazione dei rifiuti in categorie, comporta che questi possano essere conferiti a discariche riservate a quella tipologia di rifiuto o a discariche di categorie superiore.
La classificazione rifiuti CER
La classificazione dei rifiuti come pericolosi o meno ha notevoli ricadute dal momento in cui i rifiuti vengono prodotti, fino al momento in cui vengono destinati all’impianto di trattamento finale. Numerosi sono gli obblighi che derivano dalla classificazione di un rifiuto come pericoloso o non pericoloso e comprendono quelli relativi all’etichettatura, all’imballaggio, registri di carico e scarico, deposito temporaneo, norme di sicurezza Il catalogo europeo dei rifiuti è un elenco di codici usati per classificare i rifiuti che presenta un elenco esaustivo di Codici CER (Codice Europeo Rifiuto) costituiti da 6 cifre di cui le prime due identificano il settore produttivo d’origine, le successive il processo o lavorazione che ha originato il rifiuto all’interno del settore produttivo e le ultime due individuano la singola tipologia. La classificazione del rifiuto è importante per il suo corretto smaltimento. Infatti attribuire un codice cer non è una semplice formalità. Oltre alla possibilità di incorrere in sanzioni in caso di errata attribuzione, rischiamo di non smaltire correttamente i rifiuti che produciamo, con spiacevoli ripercussioni sull’ambiente.
A cosa corrisponde il codice Cer 170405
Il catalogo europeo dei rifiuti contiene centinaia di sequenze numeriche che identificano diversi tipi di rifiuti per permettere a chi li produce di effettuare un corretto smaltimento. Nel catalogo europeo i rifiuti derivanti da operazioni di costruzione e demolizione
vengono classificati con il codice CER 17, al cui interno si possono trovare le variesottocategorie e che servono a capire come smaltire correttamente, al fine di evitare dispersioni e tutelare l’ambiente. Secondo il catalogo, il cer 170405 identifica rifiuti in ferro e acciaio , più precisamente nella sottoclasse dei metalli, pertanto si rinviene nella categoria dei rifiuti provenienti da operazioni di ristrutturazione, restauro, costruzione e demolizione, derivanti dalle fondamenta, dagli impianti termoidraulici, dagli infissi e dalle altre parti ferrose che possono essere presenti in un edificio. Questo codice non è seguito da un asterisco, quindi si tratta di rifiuti non pericolosi, ma che comunque andranno smaltiti seguendo procedure ben precise. Quando si effettuano costruzioni o demolizioni, il ferro è uno dei rifiuti maggiormente prodotti. Tuttavia tali materiali possono essere recuperati! Infatti una volta che la ditta di smaltimento avrà ritirato questi materiali, procederà con controlli sulle componenti per poi effettuare operazioni di riduzione del volume tramite pressa o cesoia. Dopodichè il materiale verrà trasportato in acciaierie autorizzate, che lo fonderanno e consentiranno così il recupero del ferro vecchio. Nel caso del codice cer 170405, la corretta assegnazione consentirà il recupero del materiale e il riciclo del ferro per riutilizzarlo in altri settori.