19/09/2022

Acronimo e definizione
RAEE è l’ acronimo di “Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche” ,  mentre in inglese viene utilizzata la sigla WEEE ossia “Waste of Electric and Electronic Equipment” . A tale categoria infatti appartengono numerosi tipi di rifiuti elettrici ed elettronici, come gli elettrodomestici, le apparecchiature informatiche e di consumo e le apparecchiature di illuminazione . Questo tipo di rifiuti presenta però una duplice problematica : sono tossici  per l’ambiente e  non sono  biodegradabili. Infatti l’ abbandono nell’ambiente di tali apparecchiature elettroniche o  il loro deposito in discariche e termovalorizzatori può comportare problemi di inquinamento del suolo, dell’ acqua e dell’ aria  nonchè essere nocivo per la salute umana.

Tuttavia i RAEE sono ricchi di metalli come rame, ferro, argento, oro e piombo, e pertanto tali elementi  possono essere riciclati e riutilizzati. I rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, dunque, vanno raccolti come rifiuti differenziati.
I RAEE possono essere di 2 tipi, a seconda dell’origine: RAEE domestici, generati dai nuclei famigliari e i RAEE professionali, prodotti dalle aziende e dalle attività amministrative ed economiche.

Normativa di settore

1) Grandi elettrodomestici 2) piccoli elettrodomestici, 3) apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, 4) apparecchiature di consumo, 5) apparecchiature di illuminazione, 6) strumenti elettrici ed elettronici, 7) giocattoli e attrezzi elettronici per sport e tempo libero, 8) dispositivi medici, 9) strumenti di monitoraggio e controllo, 10) distributori automatici.

In suddetta data sono stati introdotti i nuovi allegati III e IV, con le nuove categorie e classificazione AEE. Dalle vecchie 10 categorie si è passati a 6 nuove categorie di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche: 1. Apparecchiature per lo scambio di temperatura  2. Schermi, monitor ed apparecchiature dotate di schermi con una superficie superiore a 100 cm2,  3. Lampade, 4. Apparecchiature di grandi dimensioni ,con almeno una dimensione esterna superiore a 50 cm ,5. Apparecchiature di piccole dimensioni con nessuna dimensione esterna superiore a 50 cm  6. Piccole apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni con nessuna dimensione esterna superiore a 50 cm.

Come riciclare i RAEE
I RAEE devono essere trattati  in appositi centri autorizzati che sono obbligati al rispetto di  un iter specifico: la bonifica e la messa in sicurezza con l’asportazione dei componenti pericolosi, lo smontaggio e la separazione dei materiali e la lavorazione meccanica utile al riciclo.
Da giugno 2010, per implementare la circolarità dei materiali presenti nei RAEE e facilitarne lo smaltimento, è possibile conferire gratuitamente i rifiuti elettrici ed elettronici al rivenditore secondo la procedura definita “1 contro 1”: ossia per ogni prodotto acquistato si conferisce gratuitamente un prodotto della stessa tipologia al punto vendita

Il  settore dei RAEE è disciplinato da un’ ampia normativa nazionale e comunitaria che si basa essenzialmente sul  principio della responsabilità del produttore. A livello europeo la Direttiva 2012/19/EU,  regola i modi e i criteri con cui i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche devono essere trattati., mentre la normativa nazionale di riferimento è rappresentata dal  Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014 e i correlati Decreti Ministeriali.

Una importante svolta legislativa è avvenuta grazie all'entrata in vigore della cosiddetta normativa Open Scope, che è una estensione della normativa RAEE includendo in questa categoria anche altri prodotti prima non previsti. Tale normativa , infatti, ridefinisce e amplia la definizione di rifiuti elettronici da avviare verso la raccolta differenziata.
Fino al 14 agosto 2018, nella categoria dei RAEE rientravano tutti quegli elettrodomestici, computer, smartphone, TV, forni, lavatrici, radio e altri dispositivi elettrici ed elettronici guasti o arrivati a fine vita, ignorando però gadget e periferiche.


La normativa Open Scope,  ha disposto, invece, che anche le chiavette USB, i cavetti USB, le prolunghe elettriche e cavetteria varia dovranno essere smaltiti seguendo le stesse direttive e lo stesso iter degli elettrodomestici e apparecchiature elettriche ed elettroniche, raddoppiando il volume dei rifiuti riciclabili.

Dunque, qualsiasi apparecchiatura elettrica ed elettronica, che non sia esplicitamente esclusa, oggi rappresenta  un RAEE.

Categorie di RAEE: vecchia e nuova classificazione
Prima dell’ entrata in vigore , il 15 Agosto 2018, della cosiddetta normativa  “Open Scope” , come previsto dalla direttiva 2012/19/UE, i  RAEE erano suddivisi in 10 categorie: 1) grandi elettrodomestici, 2) piccoli elettrodomestici, 3) apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, 4) apparecchiature di consumo, 5) apparecchiature di illuminazione, 6) strumenti elettrici ed elettronici, 7) giocattoli e attrezzi elettronici per sport e tempo libero, 8) dispositivi medici, 9) strumenti di monitoraggio e controllo, 10) distributori automatici.

In suddetta data sono stati introdotti i nuovi allegati III e IV, con le nuove categorie e classificazione AEE. Dalle vecchie 10 categorie si è passati a 6 nuove categorie di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche: 1. Apparecchiature per lo scambio di temperatura  2. Schermi, monitor ed apparecchiature dotate di schermi con una superficie superiore a 100 cm2,  3. Lampade, 4. Apparecchiature di grandi dimensioni ,con almeno una dimensione esterna superiore a 50 cm ,5. Apparecchiature di piccole dimensioni con nessuna dimensione esterna

Da  luglio 2016, invece,  i negozi con una superficie superiore ai 400 mq quadri hanno l’obbligo di allestire un’area per il ritiro dei RAEE secondo la modalità “1 contro 0”.: gli elettrodomestici non più funzionanti possono essere consegnati a tali negozi senza alcun obbligo di acquisto.

Anche a seguito dell’ introduzione della normativa Open space non sono cambiate le modalità per riciclare i RAEE, anche nella loro versione “allargata”. Infatti, ad esempio, coloro che vorranno buttare una chiavetta USB, potranno recarsi presso un qualsiasi negozio di elettronica e conferire i rifiuti elettronici nei contenitori che si presenti.
I distributori di AEE sono obbligati a ritirare gratuitamente un RAEE domestico solo qualora venga consegnata un’ apparecchiatura nuova, equivalente alla vecchia . Il ritiro dei RAEE è dovuto e gratuito sia nel caso di consegna del RAEE al punto vendita del distributore sia nel caso in cui la nuova apparecchiatura venga consegnata al domicilio del cliente che chiede anche il  ritiro di quella vecchia equivalente. Il distributore può rifiutarsi di ritirare il RAEE solo qualora vi sia un rischio di contaminazione del personale incaricato al ritiro stesso,o piuttosto  l’apparecchiatura usata non è completa dei suoi componenti essenziali o contiene rifiuti diversi dai RAEE.


Diritto alla riparazione
Sempre a sostegno dell’economia circolare e a seguito dell’ aumento della produzione di apparecchi elettrici ed elettronici che hanno generato un incremento dei rifiuti a loro connessi, dal primo marzo 2021 è stato garantito il diritto alla riparazione. Infatti,  tutte le aziende che vendono elettrodomestici, dovranno garantire all’ utente, per 10 anni , la possibilità di ripararli: “i produttori o gli importatori sono obbligati a mettere a disposizione dei professionisti addetti alla riparazione una serie di pezzi di ricambio di un articolo per almeno 7-10 anni dall’immissione sul mercato Ue dell’ultima unità di un modello”.

Introduzione di sistemi certificati di gestione ambientale: contributi economici
Il 3 agosto 2022 è stato pubblicato nella  Gazzetta Ufficiale,   il decreto 15 giugno 2022 del Ministero della transizione ecologica, diretto ad incentivare l'introduzione volontaria, nelle imprese che effettuano le operazioni di trattamento dei rifiuti RAEE, dei sistemi certificati di gestione ambientale . Le misure dirette a tale scopo consistono  in contributi economici, nel limite di euro 500.000,00 annui. A tale contributo vi si potrà accedere, in presenza dei requisiti richiesti,  a mezzo di apposita domanda, da inoltrare al Ministero esclusivamente tramite la procedura informatica.